Maggiore pressione di cicaline nei vigneti: cause, danni e controllo

In redazione sono giunte diverse segnalazioni, da parte di agronomi e produttori, circa una maggiore presenza di cicaline nei vigneti ad uva da tavola.
Per fare chiarezza, abbiamo intervistato l’agronomo Domenico Zagaria, di Agrimeca Grape and Fruit Consulting Srl, per raccogliere la sua opinione a riguardo.

Cicaline su foglie con escrementi.

Parliamo di cicaline della vite, la loro presenza quest’anno è particolarmente pressante? 
La presenza dell’insetto negli ultimi anni è decisamente aumentata e sta causando sempre più problemi non solo nei nostri vigneti ma anche in altre zone produttive del Mediterraneo. Nei Paesi nordafricani (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto) ed in Spagna, le cicaline – anche se di specie differenti da quelle presenti nei nostri areali ma in grado di causare gli stessi problemi – stanno provocando danni importanti ai vigneti ed alle produzioni di uva da tavola.

Capire perché la popolazione di questi insetti stia aumentando non è facile. Ci sono studi che ad esempio spiegano come i cambiamenti climatici stiano modificando il comportamento di alcuni fitofagi (es. aumento del numero di generazioni) e dei rispettivi antagonisti naturali. Inoltre, non è difficile ipotizzare che la variazione delle strategie di difesa per il controllo degli altri fitofagi della vite (causata dalla riduzione o dal divieto nell’utilizzo di alcuni prodotti fitosanitari in grado di contenere anche la cicalina), stia favorendo la diffusione di questi insetti.

Grappoli di uva sui quali sono evidenti i danni provocati dalla cicalina.

Anche le tecniche colturali incidono sulla presenza delle cicaline nei vigneti: un’elevata vigoria e un maggior ombreggiamento sono condizioni favorevoli per la loro proliferazione. È importante però sottolineare a mio parere un altro aspetto. Generalmente la cicalina comincia ad essere presente in maniera più importante a partire da fine agosto, per poi aumentare la sua popolazione e la sua dannosità nei mesi che seguono.

Considerando che l’insetto inizialmente tende a localizzarsi solo nelle zone perimetrali del vigneto in un periodo in cui le uve generalmente vengono vendute (o sono state già raccolte), spesso si tende a trascurare la sua presenza, anzi ancora oggi ci sono alcuni produttori che non ne hanno mai sentito parlare. In una stagione come quella del 2020, caratterizzata invece da mercati incerti ed una commercializzazione più lenta, con molta probabilità il problema è stato avvertito maggiormente perché nel frattempo, laddove le uve non erano ancora state vendute, la cicalina – in quanto trascurata – ha avuto modo di diffondersi e proliferare anche verso le zone interne del vigneto, manifestando la sua dannosità. Il tutto associato anche ad una indubbia maggiore pressione del fitofago rispetto agli anni passati. Di conseguenza, quest’anno alcuni produttori sono stati costretti ad intervenire sia per preservare il prodotto in campo ma anche per salvaguardare la vegetazione e i tralci che facevano fatica a lignificare.

In corrispondenza delle punture delle cicaline, eseguite sulla pagina inferiore delle foglie, il tessuto si decolora causando la comparsa di tacche biancastre.

Quali sono i danni provocati dalle cicaline in vigneto? 
Le cicaline possiedono un apparato boccale pungente succhiatore, che utilizzano per sottrarre linfa dai tessuti vegetali. In corrispondenza delle punture, eseguite sulla pagina inferiore delle foglie, il tessuto si decolora causando la comparsa di tacche biancastre. Una presenza eccessiva di questi insetti tende a debilitare la pianta in quanto viene bloccata l’attività fotosintetica delle foglie e, allo stesso tempo, l’attività vegetativa della vite con conseguente riduzione del grado zuccherino e della lignificazione dei tralci.

Nei casi più gravi si può assistere ad un ingiallimento delle foglie e ad una filloptosi anticipata (come si nota nella prima foto dell’articolo), in particolare sulle varietà più precoci dove le uve sono state già raccolte (e dove i vigneti in post-raccolta spesso vengono trascurati). La presenza eccessiva di cicaline può causare anche danni sui grappoli sia per la comparsa di piccole tacche brune sugli acini, sia per la presenza di escrementi prodotti sotto forma di minuscole goccioline nere che imbrattano i frutti con conseguente deprezzamento del prodotto.

Inoltre, non bisogna dimenticare che oltre alle cicaline più comuni (Empoasca vitis e Zygina rhamni), che causano i danni sopra descritti, nelle aree di produzione di uva da tavola del Sud Italia, Puglia compresa, è stata segnalata la presenza di Hyalesthes obsoletusm, cicalina vettore del fitoplasma che causa la malattia del legno nero (Boisnoir), e di Scaphoideus titanus, cicalina già molto nota nel Nord Italia in quanto vettore del fitoplasma agente causale della Flavescenza dorata.

Foglia di vite danneggiata da cicalina.

Come pianificare, dunque, il controllo?
La parola chiave è monitoraggio. Dal mese di agosto quando si entra nel vigneto è importante verificare la presenza dell’insetto. La cicalina si nota facilmente perché appena si scuote la vegetazione si vedono decine – e in caso di forte attacco anche centinaia – di piccoli insetti svolazzare, che poi si posano immediatamente sulle foglie o i grappoli adiacenti in quanto non in grado di effettuare lunghi voli. Eseguire però degli interventi fitosanitari in un’epoca tardiva, quando l’uva è ormai matura, è sempre un problema.

Se si è scelto di condurre una strategia di difesa finalizzata a garantire un numero di sostanze attive coerente alle richieste delle GDO, con un ulteriore trattamento, in una stagione come quella attuale dove si sono manifestati molti problemi fitosanitari a causa delle avverse condizioni climatiche, essendo un trattamento non programmato, facilmente si possono superare i 5 residui previsti. Inoltre, c’è anche il rischio che il residuo del prodotto utilizzato per il controllo della cicalina non scenda al di sotto dell’LMR (Limite Massimo dei Residui), con possibili problemi di commercializzazione, effettivamente poi verificatisi in diversi casi quest’anno.

Come controllare la cicalina?
La gestione del vigneto è importante. Evitare eccessiva vigoria, razionalizzare concimazioni ed irrigazioni ed effettuare sfogliature adeguate può essere importante per contenere l’insetto. In merito al controllo chimico, ci sono diversi prodotti fitosanitari efficaci contro l’insetto. Come innanzi detto, è importante sapere che la cicalina inizialmente tende a localizzarsi solo nelle aree più esterne del vigneto, per colonizzarne solo successivamente le zone interne.

Generalmente, noi nella nostra attività di assistenza tecnica ci muoviamo in questo modo: se viene rilevata la presenza dell’insetto già a fine agosto, facciamo eseguire un trattamento solo nelle zone perimetrali dell’impianto. Intervenendo tempestivamente e con queste modalità, nella quasi totalità dei casi si riesce a controllare a pieno il fitofago, oltre a ridurre sia i costi del trattamento che possibili problemi di commercializzazione.

Diversi produttori che preferiscono vendere l’uva nelle fasi finali della campagna di commercializzazione per sfruttarne le ultime finestre di mercato, conoscono molto bene il problema e hanno imparato a monitorare la cicalina per poi comunicarcelo tempestivamente, in quanto consapevoli dei danni che il piccolo insetto può causare. In questo senso la collaborazione tra produttori e tecnici risulta essere fondamentale.

 

Autore: La Redazione ©uvadatavola.com

 

Data di pubblicazione: 02/11/2020