Arco Jonico: giugno umido fa scattare l’SOS per oidio e botrite

L’agronomo di Agrimeca Grape And Fruit Consulting Srl, Domenico Zagaria, aggiorna i lettori di uvadatavola.com circa l’andamento della campagna 2020 per i vigneti che sorgono nella zona dell’Arco Jonico.

 

Nonostante le mille difficoltà legate alle piogge abbondanti ed agli abbassamenti termici, nell’Arco Jonico la qualità dell’uva da tavola, nel complesso, risulta essere abbastanza buona. Mi riferisco sia alle apirene – come Superior seedless®️, Crimson seedless e altre – sia alle uve precoci con semi – come Vittoria, Italia e Red globe – condotte sotto telo. Le uve sotto rete, in particolare quelle con semi, stanno manifestando invece problemi nella fase di colatura, infatti il grappolo tende a rimanere “sporco” per la presenza di molto residuo fiorale.

 

Le attuali condizioni meteorologiche, con temperature al di sotto della media e frequenti rovesci, stanno favorendo l’allegagione dell’acinino.

 

Si prevede che ci sarà bisogno di molta manodopera – sempre più difficile da reperire, anche a causa del Covid 2019 – per le operazioni di toelettatura dei grappoli per cv come Italia e Vittoria.

 

In foto: cv Superior seedless in agro di Metaponto (MT)

 

Ad oggi produttori e tecnici sono impegnati a difendere i vigneti dalla peronospora, vista l’entità delle piogge registrate nelle ultime settimane – basti pensare che nel Metapontino in meno di 12 ore sono caduti 140 mm di pioggia, una quantità davvero considerevole -. Diventa quindi indispensabile attuare una corretta strategia antiperonosporica con l’utilizzo di prodotti che si legano alle cere dell’acino e, negli impianti scoperti, anche con prodotti di natura sistemica.

 

Mai abbassare l’attenzione contro l’oidio, soprattutto nei vigneti coperti, dove l’umidità del terreno tende a permanere per diversi giorni. A tal proposito, in presenza di queste condizioni, è sconsigliabile effettuare operazioni come l’aratura, poichè si potrebbero innalzare i livelli di umidità nel tendone e creare un ambiente ideale per lo sviluppo del fungo. Bisogna anche considerare che in questi giorni si stanno effettuando i trattamenti per l’ingrossamento dell’acino e le fertirrigazioni, pratiche che rendono ancora più suscettibile il grappolo all’insediamento della malattia.

 

In foto: cv Crimson seedless in agro di Massafra (Ta)

 

Si è notata in qualche vigneto anche l’insorgenza di botrite, soprattutto all’interno di impianti di uve apirene coperti e molto vigorosi, dove la muffa grigia si è instaurate in corrispondenza delle ascelle fogliari o delle “ferite” provocate dalle defogliazioni.

 

Bisogna continuare a prestare massima attenzione alla Frankliniella occidentalis, perché laddove il grappolo presenta ancora dei residui fiorali è facile ritrovare al suo interno l’insetto, che quest’anno è stato particolarmente difficile da controllare, anche a causa del vento eccessivo. Proprio le folate di vento, infatti, hanno facilmente trasportato nuovi individui nei vigneti, soprattutto in quelli sotto rete. In questa stagione abbiamo registrato una fioritura molto scalare e ad oggi (15 giugno 2020) non è raro ritrovare, in uno stesso impianto, grappoli in fase di accrescimento accanto a grappoli ancora in fiore. Proprio in queste situazioni è molto probabile che la Frankliniella dal fiore possa raggiungere i grappoli già formati e causare i caratteristici danni da ovideposizione.

 

Si segnalano, infine, le prime catture di tignoletta della vite, contro la quale si stanno eseguendo già i primi interventi fitosanitari.

Autore: Domenico Zagaria – Agrimeca Grape And Fruit Consulting Srl

 

Data di pubblicazione 16/06/2020