Albicocco, una vera frutticola.

Il 2021 per l’albicocca sarà un anno di scarsa produzione. Ma il futuro può essere roseo grazie all’innovazione varietale e tecnica. La redazione di Plantgest ha intervistato Luigi Catalano di Agrimeca, con il supporto della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana.

 

Questo 2021 non sarà ricordato come un grande anno per le albicocche made in Italy, almeno in base alle stime diffuse dal Cso Italy durante il recente incontro tra i quattro principali Paesi produttori europei di albicocche (svolto in modalità online anche quest’anno). Si registra in media un -50% di produzione sul 2019 (ultima stagione in linea con i normali standard produttivi) con un valore che dovrebbe essere di circa 160mila tonnellate. L’Emilia-Romagna, una delle maggiori regioni produttrici, sarà tra le più colpite con una produzione stimata di 40mila tonnellate, per un potenziale di circa 100mila tonnellate. Il sud del Paese sembra essersela cavata meglio con un calo medio di circa il 20-30%. Da segnalare che anche gli altri grandi produttori europei – Spagna, Grecia e Francia – non stanno meglio di noi.

Nel 2019 nel mondo sono state prodotte 4.083.861 tonnellate di albicocche su una superficie di 561.750 ettari: + 23% per produzione e -0,5% per superfici rispetto al 2010 in base ai dati Faostat. L’Italia è il primo Paese europeo ed il quarto al mondo preceduto dalla Turchia con 846.606 tonnellate, dall’Uzbekistan con 536.544 tonnellate e dall’Iran con 329.638 tonnellate. Al di là di queste due ultime annate l’albicocco in Italia aveva vissuto nell’ultimo ventennio un notevole incremento, sia per interesse che per investimenti. Questa inerzia positiva è da attribuirsi all’innovazione varietale che aveva sfornato nuove varietà molto performanti sia sotto l’aspetto produttivo, che qualititativo che di appetibilità per il consumatore. “L’albicocca – spiega Luigi Catalano, tecnico di Agrimeca Grape & Fruit Consulting e presidente della sezione frutticoltura della SOI – oggi è da ritenersi una frutticola maggiore, non più una semplice drupacea minore, grazie allo sviluppo produttivo che ha avuto negli anni. Una crescita data dall’innovazione varietale e tecnica. Questo boom però negli ultimi due anni si è raffreddato a causa dei vari problemi climatici, che come nel 2020 anche nel 2021 si sono ripresentati: mancanza di ore di freddo in inverno, gelate primaverili, pioggie e grandine. Non dimentichiamo la diffusione della Sharka che, in alcune storiche e vocate aree, rende la coltivazione dell’albicocco non più possibile. L’andamento climatico anomalo oltre ridurre la produzione, ed il reddito dei frutticoltori, ha fatto ritardare la maturazione delle varietà più precoci ricompattando la finestra di raccolta ed ingolfando il mercato, facendo cadere a picco i prezzi, complice gli scarsi consumi di frutta estiva in Europa”.


Wonder Cot*, varietà precoce di albicocca bicolore (Fonte foto: © Geoplant Vivai)

Questo processo d’innovazione varietale, che i breeder pubblici e privati di tutto il mondo hanno messo in atto, ha portato a produrre albicocche dall’Alto Adige alla Sicilia e dal Piemonte al Friuli Venezia-Giulia. Senza dimenticare il profondo allungamento del calendario di maturazione (da aprile a settembre). Un trasformazione che ha permesso di avere albicocche di tre tipologie, con aspetto, aromi e sapori che abbracciano diversi target di consumatori: classiche (colore giallo-arancio), bicolori (arancio con sovraccolore rosso più o meno esteso) e completamente rosse. Altri parametri su cui i breeder hanno lavorato e su cui lavoreranno in futuro sono: elevata e costante produttività, elevata pezzatura (>45 mm), lunga shelf-life, resistenza o tolleranza alle principali malattie virali e batteriche (ad esempio la Sharka), autofertilità, sulla riduzione del fabbisogno in freddo delle piante e sulla migliore e più sostenibile gestione della pianta. “Dobbiamo guardare a questa eterogeneità varietale – conclude Catalano – come una preziosa risorsa, che permette al produttore di realizzare frutteti su misura in base al proprio microclima delle aree da coltivare. Quasi dei veri e propri vestiti sartoriali. Queste varietà però devono essere inserite in un processo di sperimentazione e valutazione super parters per far sì che l’agricoltore non venga lasciato solo nel momento della scelta in una così ampia gamma varietale. E qui il caro progetto Liste di orientamento varietale per le piante frutticole, chiuso qualche anno fa, manca molto. Il Mipaaf e le Regioni dovrebbero pensare di riattivarlo se vogliono veramente ridare linfa all’agricoltura italiana. L’albicocca si presta a strategie commerciali molto interessanti, grazie anche al fatto che oggi possiamo avere albicocche per sei mesi all’anno. Per avere successo però è necessario fare filiera ed avviare politiche commerciali e di comunicazione mirate e ben fatte. Da tralasciare forse il periodo extra precoce (quello che va da metà aprile a metà maggio) in quanto i nostri competitor (Spagna in primis) riescono a produrre più facilmente e senza le insidie climatiche frutti migliori ed a minor costo, grazie alla naturalità della coltivazione (visto che per l’Italia possiamo realizzarlo solo in alcuni areali della Sicilia e del litorale jonico in coltura forzata)”.

Fuego, varietà di albicocca completamente rossa (Fonte foto: © Battistini Vivai)

Visto la mancanza di un progetto condiviso e diffuso su tutto il territorio nazionale è difficile realizzare una vera e propria Lista varietale con le migliori albicocche. Al momento ripubblichiamo quanto realizzato nel 2020 con il supporto di Lorenzo Berra, direttore settore frutticoltura di Agrion, con all’interno quelle con la maggiore espansione in base all’attività di monitoraggio e sperimentazione condotte da Agrion in Piemonte e poi confrontate con altre attività e pubblicazioni svolte da altri tecnici, in tutta Italia.

Ecco la lista delle varietà

Mogador* (-45 giorni da Kioto*): albero con buona produttività, elevata vigoria, portamento semi eretto. E’ auto-fertile. Il frutto presenta grande pezzatura, forma rotonda/ovale e una colorazione di fondo arancio con un sovracolore rosso sul 60% della superficie. Polpa di buon sapore equilibrato con elevata consistenza.
Pricia* Carmingo® (-30): pianta di media vigoria, portamento standard-assurgente ed autofertile. Frutto di buona pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso esteso sul 80-90% della superficie e con sapore tendenzialmente acido. Buona tenuta in pianta.
Wonder Cot* (-28): pianta di media vigoria, assurgente e non autofertile. Il frutto è di buona pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso ben esteso, e buon sapore dolce ed equilibrato. Buona tenuta in pianta.
Tsunami® EA5016* (-26): pianta vigorosa, portamento standard, non autofertile. Il frutto è di medio-elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso ben esteso, forma leggermente allungata, sapore dolce. Discreta tenuta in pianta.
Rubista® IPSEA140* (-20): albero di media vigoria, portamento standard-assurgente ed elevata produttività. E’ autofertile. Il frutto è di buona pezzatura, forma ellittica, colorazione di fondo rosso brillante sull’intera superficie del frutto. La polpa è di colore arancione, soda, succosa, e di buon sapore dolce ed aromatico.
Rougemont® Monabri* (-15): pianta di medio-elevata produttività e medio-elevata vigoria. Il frutto ha una pezzatura medio-grande (2A/3A), forma oblunga con una colorazione rosso intenso sul 90% della superficie. Molto attraente e buon sapore equilibrato. Molto interessante soprattutto per gli areali piemontesi.
Flopria* (-10): pianta mediamente vigorosa, portamento standard-assurgente, autofertile. Il frutto è di media pezzatura, colore di fondo giallo intenso, sovraccolore rosso-rosa esteso sul 30-40% della superficie, sapore dolce ma con una leggera percezione acida. Buona tenuta in pianta.
Orange Rubis® Coloumine* (-8): pianta di medio vigore, portamento standard, autofertile. Il frutto ha elevata pezzatura, colore di fondo giallo-verde, sovraccolore rosso ben esteso, forma leggermente allungata e sapore dolce con bassa acidità. Da gestire attentamente in raccolta.
Carmingo® Mediabel* (-5): pianta d’elevato vigore, portamento espanso, autofertile e buona produttività. Frutto grosso, dall’aspetto eccezionale per la colorazione aranciata, sfumata di rosso sul 40-50% della superficie, buon sapore, polpa molto consistente e succosa di buon sapore equilibrato. Molto interessante soprattutto per gli areali piemontesi.
Gemma® BO03608022* (-4): pianta vigorosa, portamento standard-espanso, autofertile. Frutto di elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso sul 30-40% della superficie, forma leggermente allungata, sapore dolce con bassa acidità della buccia. Elevata tenuta in pianta.
Kioto* (varietà di riferimento: 25 giugno in Emilia-Romagna e 5 luglio in Piemonte): pianta di vigore medio, portamento standard, autofertile. Il frutto è di medio-elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso luminoso sul 30-40% della buccia, forma rotonda, sapore equilibrato. Elevata tenuta in pianta.
Fuego®* (0): la pianta è molto produttiva con medio-elevato vigore. Non è autofertile, necessita di Flopria® come impollinatore. Il frutto ha medio grande pezzatura, forma arrotondata, colore della buccia rosso esteso sul 100% della superficie. Il sapore è molto buono, dolce ed aromatico. Molto interessante soprattutto per gli areali piemontesi.
Bergeval® Aviclo* (+1): pianta di medio-elevata produttività, medio-elevato vigore e con messa a frutto rapida. E’ auto-compatibile. Il frutto presenta pezzatura medio-grande (2A/3A), forma leggermente allungata, bicolore molto attraente con il 60% rosso sovrapposto su un intenso sfondo arancione. Polpa soda, croccante, succosa con elevate qualità gustative. Resistente a Sharka. Molto interessante soprattutto per gli areali piemontesi.
Lady Cot* (+8): pianta di medio vigore, portamento standard, autofertile. Frutto di elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso sul 50% della superficie, forma tonda-ollungata, sapore dolce. Buona tenuta in pianta.
Petra* (+12): pianta vigorosa, portamento standard-espanso, autofertile. Il frutto è di elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso esteso sul 30-40% della superficie, forma rotonda, sapore dolce a bassa acidità. Elevata tenuta in pianta.
Faralia* Carmingo® (+14): pianta di medio vigore, portamento standard, parziale autofertilità. Il frutto è di elevata pezzatura, forma leggermente allungata, colore di fondo giallo intenso, sovraccolore rosso esteso sul 30-40% della superficie, sapore mediamente dolce e con bassa acidità. Buona tenuta in pianta.
Swired* (+18): pianta di buon vigore, portamento standard, autofertile. Il frutto è di medio-grande pezzatura, forma ovale, colore di fondo aranciato, sovraccolore rosso intenso sul 40% della superficie, sapore molto dolce. Buona tenuta in pianta.
Farbaly* Carmingo® (+35): pianta di medio vigore, portamento standard, autofertile. Frutto di elevata pezzatura, colore di fondo giallo intenso, sovraccolore rosso estese sul 30-40% della superficie, forma leggermente oblunga, sapore dolce. Elevata tenuta in pianta.
Farbela* Carmingo® (+40): pianta vigorosa, portamento standard-assurgente, autofertile. Frutto di elevata pezzatura, colore di fondo arancio, sovraccolore rosso esteso sul 50% della superficie, forma oblunga, sapore tendenzialmente dolce. Buona tenuta in pianta.
Farlis* Carmingo® (+45): pianta di medio vigore, portamento standard, autofertile. Il frutto è di media pezzatura, colore di fondo giallo intenso, sovraccolore rosso esteso sul 40-50% della superficie, forma leggermente allungata, sapore tendenzialmente dolce. Elevata tenuta in pianta.
Farclo* Carmingo® (+50): pianta di medio vigore, portamento standard, autofertile. Frutto di media pezzatura, colore di fondo giallo intenso, scarso sovraccolore rosso, forma leggermente allungata, sapore mediamente dolce. Elevata tenuta in pianta.

Questo approfondimento è stato realizzato grazie al contributo della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana, di cui Luigi Catalano è socio. Sin dalla sua fondazione nel 1953, la Soi (già Società orticola italiana) si adopera per sviluppare la cooperazione scientifica e tecnica tra il mondo della ricerca, gli imprenditori ed i professionisti del settore orto-floro-frutticolo, interessando con le sue azioni ed attività un ampio settore dell’agricoltura che include le colture arboree da frutto e da legno, le piante ortive, le colture floricole, le piante ornamentali, il vivaismo, i tappeti erbosi e la gestione del paesaggio e la tutela degli spazi a verde, con il fine ultimo di favorirne il progresso e la diffusione. La Soi promuove studi, ricerche, convegni, mostre attività editoriali ed altre iniziative attraverso le attività delle sue sezioni e dei gruppi di lavoro.

 

Autore: Lorenzo Cricca © Plantgest

Data di pubblicazione: 28/05/2021